THE HOUSE – Montaggio Parallelo

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The House. Una casa. Anzi 4 case per 4 storie, che, intersecandosi, danno vita ad uno spettacolo,a mio parere, davvero speciale per tante ragioni. Innanzitutto perché The House è così vicino a ognuno di noi che non può essere racchiuso nel perimetro di un teatro: non esistono quinte, platee e sipari, tutto si svolge davanti a noi, che con occhio indiscreto spiamo e curiosiamo nelle vite degli altri, proprio come avviene nella quotidianità. E’ un racconto che non ha bisogno di parole, assolutamente inutili, quando a muovere e a smuovere le vicende sono gli sguardi, i gesti, i contatti. Il pubblico li vede tutti, da vicino, sente i sorrisi, i pianti e persino i respiri dei danzatori-attori. E la trama si costruisce pian piano. Intrecci e amori sconvolgono il perbenismo di facciata di una tranquilla cittadina americana. Siamo alla fine degli anni ’50, e nonostante ne sia trascorso di tempo da quel periodo fatto di collane di perle e rossetti rosso fuoco, tutto sembra estremamente attuale. Perché quando c’è di mezzo l’amore, la passione e il sentimento, non è questione di epoche.

Coreografie: Anna Rita Larghi

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