TRA ACQUA E CIELO. IL CORPO E LA NATURA – Arno Rafael Minkkinen

Il corpo diventa natura grazie a  Arno Rafael Minkkinen. Un braccio, una gamba, un piede e una mano in queste foto sono sassi, alberi, rami o foglie. Il corpo diventa una barriera, un percorso, un limite, un ostacolo. In queste splendide foto solo corpo e natura, nessun ritocco. Ecco uno dei tanti lavori di Arno Minkkinen, fotografo finno-americano che da più di 40 anni fotografa un corpo in perfetta sintonia con la natura. Solo questa perfetta sintonia ci permette di capire la bellezza del corpo….che corpo non sembra più.

 

MINNI E MOLLY VITA DA URAGANI – Teatro No’hma

uraganoAl teatro No’hma prima che lo spettacolo abbia inizio ci si ambienta in una bella atmosfera. E’ bello vedere una platea così varia e curiosa, e scrutare ogni piccolo angolo di questo luogo. Forse un po’ troppo sconosciuto. Non avrei mai pensato….. andare a teatro e imparare come e perchè prende vita un uragano. Lo spettacolo nasce da una musica, quella de “I Voli al Vento” che sono parte integrante della storia. Non due attori, ma due uragani sarcastici, dall’ironia pungente. Non delle semplici danzatrici, ma delle forze della natura…..perchè se fossimo natura come sarebbero i nostri movimenti? cosa direbbero i nostri corpi?

Abbiamo chiesto a una delle tre danzatrici, Susanna, la nostra corrispondente parigina, se si sente di avere qualcosa in comune con un uragano. Susanna risponde “la forza innata”. L’energia di un uragano è quella che ha la forza di spazzare via tutto, a volte è quella di portare a distruzioni anche molto gravi. Ma a volte l’uragano non porta a nessuna irreparabile conseguenza….. a volte potrebbe essere solo un la possibilità di voltare pagina. E quello che resta usciti dal teatro è…. potremmo fare qualcosa per evitare le conseguenze disastrose di un uragano?

Ma uscite da teatro,  Susanna risponde così alle domande curiose di mooveo.

  •  Susi, cosa hai messo nella “valigia” dello spettacolo?

Ho messo in valigia la voglia di danzare che da un pò di tempo voleva uscire e farsi un giretto…o forse più di uno.  In più porto con me, gli incontri sempre meravigliosi che si fanno grazie a questo mestiere, incontrare artisti con cui confrontarsi e condividere i propri mondi che seppur differenti hanno molto in comune.”

  • Perchè Parigi, manca qualcosa all’Italia?

Parigi perchè me ne sono innamorata da quando ci ho messo piede per la prima volta e mi sono detta: è qui che voglio studiare. Perchè è una città che mi da molti stimoli creativi, ti ci perdi è vero ma poi ti ritrovi. All’Italia manca fondamentalmente la vita, qualcosa che muove.”

  • E nel tuo futuro cosa vedi?

E’ una bella domanda, tosta. Fino a poco tempo fa avrei dato delle risposte che ora ho un po’ perso, o meglio, che si stanno trasformando, staremo a vedere. Il movimento è, appunto, trasformazione.”

Grazie al Teatro No’Hma che ci ha regalato  stimoli creativi. Grazie a Susanna per la sua disponibilità.

 Uno spettacolo tratto dalla rassegna «L’uomo, la natura e il progresso»

Parigi. Passerella in danza.

Lavoro in una redazione, scrivo di moda. Non potevo quindi essere indifferente di fronte a questa sfilata-performance. Loro sono Viktor & Rolf, eclettici stilisti olandesi che si distinguono nel mondo del fashion per la loro capacità di far sognare attraverso le loro creazioni. Innovative, magiche, talvolta surreali, ma sempre e comunque geniali. Ho avuto il piacere di conoscerli ed intervistarli un paio di anni fa in Sardegna, da allora li seguo con maggiore attenzione. E continuano a stupirmi. Lo hanno fatto anche questa volta. Siamo a Parigi in occasione  delle sfilate di Haute Couture ed ecco che Viktor&Rolf portano in passerella una collezione “in punta”. Sale il sipario ed entra in scena il corpo di ballo del Dutch National Ballet. Moda e danza, perchè no?

 

“We wanted the show to be en pointe – literally – because we wanted something very elevated and poetic and because couture is the most elevated form of fashion.”

 Viktor Horsting

Vadim Stein – Poetry of Bodies in Motion

E poi incappi in lui. Ok, magari per gli appassionati di fotografia è un artista iper conosciuto, per me é invece una grande scoperta.

Si chiama Vadim Stein, è nato a Kiev nel 1967, e con le sue immagini sperimenta forme, linee e movimenti di un’intensità pazzesca. Tensione vs rilascio. Una celebrazione del corpo umano che non ha bisogno di tante parole…

That’s my Job – No Parking Company

that's my job

Solo la volontà può cambiare la realtà”. Questo il messaggio che sta dietro ogni passo, ogni parola, ogni battuta messa in scena nello spettacolo di denuncia sociale. THAT’S MY JOB. Protagonista della serata il LAVORO, affrontato con ironia, sarcasmo e tanto talento. Nello spazio MIL, una vera e propria “fabbrica museo”, lo spettatore è accompagnato in un percorso tanto didascalico quanto emozionale: nel foyer si è accolti dall’installazione  dell’artista Syd Minus, opera prima sperimentale alla Biennale di Venezia, dal titolo whorework. Suona una sirena. Si cambia scena. Eccoci coinvolti in una classica giornata in fabbrica tra lavoratori in tuta blu e capoccia in giacca e cravatta. Tensioni, urla, rabbia nei confronti di un sistema che condanna la meritocrazia e valorizza la precarietà, sfociano nello spettacolo vero e proprio in cui attori, danzatori, comici e persino due operai della “Breda” creano con i loro linguaggi storie da raccontare e interpretare. Quello che lascia la serata allo Spazio MIL sono un pizzico (anche qualcosa in più di un pizzico) di speranza e coraggio. La speranza trasmessa dai loro corpi, dai loro sguardi, dalle loro voci, dalle loro e dalle nostre risate. Speranza perché si può, perchè si vuole. Coraggio perché oltre alla passione, tanta acclamata, quello è il loro lavoro. Era palese.

È attuale anzi quotidiano, ritrovi elementi con cui hai a che fare tutti i giorni.

C’era tutto. Geniale. C’era la Musica e chi era a fianco a noi aveva il piedino a ritmo che non si fermava, c’era la danza, ed erano anche i nostri corpi a viverla, c’era la riflessione e gli sguardi tra il pubblico ne erano testimoni…..c’era il lato comico, risate e sorrisi li hanno sottolineati……poi c’era altro, perché c’è sempre qualcosa in più che si può vedere e percepire….ma lo lasciamo a voi. Il nostro altro è un corpo che si esprime, se parla, se ride, se danza, se fa musica, se ti guida, se fa parte di un gruppo, se c’è sostegno, se trova sostegno…..grazie no parking company.

Il movimento “è” in quanto movimento ritmico – IL JOVA

“Sentire il corpo, ascoltarlo, muoversi, sentirne i lamenti e scoprirne i punti forti, sentirsi con il corpo dentro il paesaggio e confondere la fatica della pedalata con la fatica della terra che gira su se stessa e poi intorno al sole fino a girare come se fosse un anello della concatenazione dei satelliti e delle stelle degli elettroni e dei nuclei e scoprire nel movimento rotondo la chiave del movimento in avanti.”

Jovanotti

IL GRANDE BOH! – 1998

The Dancer. Un danzatore, un amico.

A short video performed by Cristian Cucco thanks to  Matteo Bittante.

Cristian, raccontaci un po’ come è nata l’idea di questo video?

“Tutto nasce da alcuni frammenti estratti da delle riprese fatte x un ragazzo che sta creando uno spettacolo…tutto quello che vedi é frutto di un’ improvvisazione..mi bastava semplicemente seguire il flusso del mio movimento. Ogni gesto, dal più timido al più esplicito, parte da un input,uno stimolo che nasce e si sviluppa in qualcosa di dinamico e continua fino al suo esaurimento. Questi stimoli possono avere origine sia dall’interno di noi che da agenti esterni come la cornice nella quale ci troviamo in quel preciso istante .Ed è a quel punto che sono entrato in relazione con l’oggetto, non l’ho ignorato, ma l’ho utilizzato sia in modo descrittivo che astratto.” Cristian.

CRISTIAN CUCCO Pugliese, si trasferisce in Inghilterra per studiare danza successivamente continua la sua formazione a Milano presso L’Accademia Susanna Beltrami dove si diploma a pieni voti nel 2010. Già dal 2010 fa parte della Giovane Compagnia Pier Lombardo Danza  partecipando alle produzioni: Kore e Psiche Biometrie per un corpo a Pezzi.  Successivamente nel 2011 entra a far parte della compagnia Susanna Beltrami, trovandosi accanto all’ Etoile Luciana Savignano nello spettacolo Ukiyo-e. Solista nell’ultima creazione di Susanna Beltrami ” Le Vent Noir”. Nel 2011 partecipa alle creazioni coreografiche di Matteo Bittante come ballerino solista.

LOVE – For art For freedom – Chaz Buzan

“all the power in me moves” …. così scrive Jamie McDermott, il leader degli Irrepressibles che firmano la colonna sonora di questo meraviglioso video.
Nasce da un’iniziativa creata da Madonna: Art For Freedom, un’iniziativa globale per promuovere la libertà di espressione, curata da VICE e distribuita da Bit Torrent. Il progetto parte con secretprojectrevolution, un film di 17 minuti co-diretto con Steven Klein che lancia Art For Freedom.
Madonna lo definisce così:  “My goal is to show by the example of secretprojectrevolution my creative commitment to inspire change in the world through artistic expression. I hope my film and other submissions to Art For Freedom will be a call-to-action and give people a place to voice their own creative expression to help fight oppression, intolerance and complacence.”

Io dico che se lo guardi non puoi non accorgerti di qualcosa o qualcuno che muove questo corpo.