Mouvement °ConcRete° Performance – Spazio Luce Residenze Artistiche

Si sa, quando ci si trova a parlare di qualcosa a cui ci si sente particolarmente affezionati è sempre più difficile essere oggettivi. Ma questa volta è diverso, e non perchè Mooveo era di scena, ma perchè la performance Mouvement °ConcRete° a cui ho assistito venerdì 4 luglio presso lo Spazio Luce è davvero un progetto ammirevole, una ventata di novità (dal tocco parigino) nella, purtroppo esigua, sperimentazione coreutica italiana.

Movimento, oggetti e spazio da elementi comuni a completa astrazione. Questo il tema egregiamente sviluppato dalla mente creativa di Susanna Cova, che, con quel giusto equilibrio tra purezza dei movimenti e ricercatezza registica, ha regalato a noi spettatori una performance mai scontata, tanto ironica quanto creativamente colta. Si perchè non importa quale sia l’oggetto con cui ogni giorno ci relazioniamo, ciò che ci rende speciali è la capacità di intravedere in esso altre possibilità. E affinchè ciò sia possibile bisogna guardare, annusare, toccare, studiare, capire..in una parola: conoscere! Solo così una semplice scatola di cartone si può trasformare in un nido protettivo o nel mezzo che può portare all’incontro di due persone.

Oggetti e persone. Non vs persone. E tra quelle in scena il mio orgoglio è tutto verso colei che ho avuto l’onore di vedere artisticamente crescere. Con l’augurio che la ricerca che ti muove possa cambiare, prendere altre strade, sfumature e percorsi..senza però fermarsi mai, perchè faresti del male non solo a te stessa, ma al mondo che ha bisogno della tua arte. Brava Paola Belloni.

Festival Pillole. Buono come il pane!

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Pandanz si difinisce un’associazione più che culturale, nata nel 2012 e assolutamente da sostenere!

Pandanz, martedì scorso organizza una serata speciale, all’Institut français di Milano, per la presentazione della seconda edizione del Festival Pillole, somministrazioni di danza d’autore, che si terrà a Milano e dintorni nel corso di EXPO 2015.

Mooveo c’era!

“Un festival buono come il pane perché c’è bisogno dell’arte come del pane”. Questa la chiave della promozione del festival. Come non essere d’accordo?

Nel chiostro del Palazzo delle Stelline, quattro magnifici danzatori con il loro corpo disegnano movimenti, iterazioni e interazioni. Una prima parte di performance dove la danza viene accompagnata dai respiri, dal rumore dei passi, dall’atmosfera che creano quattro corpi in relazione con lo spazio. Una musica reale e concreta. Un bell’assaggio di quello che ci si aspetta di vedere al Festival Pillole.

Direttrice artistica del Festival è Virginia Spallarossa.

Mooveo ha la fortuna di conoscere da vicino il lavoro di Virginia e la frase che racchiude il suo lavoro per noi è “stare nel corpo”.

Se stai nel corpo, lo ascolti, non lo costringi a chiudersi in forme precostituite ed imposte ma fai in modo che sia il corpo stesso a trovare le sue, il movimento che ne scaturisce è organicità, qualità allo stato puro. Quello che abbiamo visto.
E’ il tuo movimento, la tua danza. Ed è unica.

Il training di Virginia mira all’ascolto, all’attenzione, alla verità del corpo; chiarezza, sperimentazione e ricerca sono i punti chiave della sua attività pedagogica da cui non può che scaturire il piacere di chi studia e danza e allo stesso tempo di chi guida.

Un percorso rivolto e adatto non solo a danzatori ma a corpi umani, puri corpi in movimento.

Nella seconda parte della performance protagonista non è solo la danza. La capacità dei grandi artisti sta nel coinvolgere più linguaggi senza far si che uno prevarichi troppo sull’altro. Ed è proprio quando il video, la fotografia, la musica si mettono con umiltà a servizio del corpo che il risultato non può che portare a un godimento totale degli occhi e del cuore. E a noi è successo proprio questo. Un piccolo assaggio con uno tra i bellissimi scatti di Gilles Toutevoix.

Per il festival la decisione è quella di finanziarsi con il crowfunding, tutti possiamo partecipare alla realizzazione di questa iniziativa…direttamente qui!

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Mooveo ringrazia!

LE QUATTRO STAGIONI – Spellbound Contemporary Ballet

 

In scena dal 5 al 7 maggio al Teatro Manzoni di Milano all’interno della rassegna, davvero degna di nota “Il Movimento”.
Un’interessante rivisitazione in chiave contemporary dell’omonimo capolavoro di Vivaldi, frutto del coreografo Mauro Astolfi.
Purtroppo Mooveo non era seduto in platea..ma abbiamo fame di opinioni, impressioni e spunti di chi l’ha visto con i propri occhi!
Ecco un assaggio di cosa ci siamo persi..sigh sigh

Watch the trailer “Le Quattro Stagioni” – Spellbound Contemporary Ballet 

WIM VANDEKEYBUS – Booty Looting

wim« Saccheggiare un bottino », un pò come rubare ciò che è già stato rubato, è questo il binario su cui corre « Booty looting », creazione che Wim Vandekeybus crea alla Biennale di Venezia nel 2012 e che il Théâtre de la Ville ospita qui a Parigi.

« l’arte crea la sua propria mitologia creando a partire da qualcosa che esiste o è esistito per renderlo ogni volta qualcosa di diverso e credibile » afferma Wim e Booty Looting non è altro che la ricostruzione interattiva della vita di Birgit Walter, attrice tedesca, femme fatale e madre funesta.

Quattro performer-danzatori, corpi animali guidati da una potenza e un’energia incomparabili sbranano letteralmente la scena, guidati da Jerry Killick che con umorismo senza pari ci guida alla ri-scoperta di Birgit Walter, co-capitano di questa superba banda in scena. Ma ciò che rende spettacolare questa rivisitazione è uno shooting in diretta e una musica rock suonata dal vivo dal chitarrista Elko Blijweert mentre il fotografo Danny Willems si mescola ai performers e immortala le loro espressioni immediatamente proiettate sul grande schermo alle loro spalle.

« Non è solo ammirare il risultato, qui è entrare e assisterne alla fabbricazione » (W.V.)così non c’è più scampo, siamo costretti a vedere con i nostri propri occhi, messa in atto sulla scena, questa incessante ‘caccia all’icona perfetta’.

Chissà mai che una presa di coscienza così ironica e brutale allo stesso tempo non sia il binomio giusto per risvegliare la vera natura di ognuno di noi.
…. dalla nostra corrispondente parigina Susanna

LA VOCE DEL SILENZIO – Montaggio Parallelo

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La Voce del Silenzio. Finalmente, alla sesta replica, c’ero. Nello spazio (ormai a me molto famigliare) “The Alternative Location“, in via Boncompagni a Milano, seduta su un cuscino, curiosa di vedere che ne sarebbe stato delle storie iniziate dalla compagnia Montaggio Parallelo nello show precedente “The House“. Ma non solo. Curiosa anche di leggere un nuovo capitolo della danza di Anna Rita Larghi, che ho imparato a conoscere più da vicino negli ultimi mesi.

Aspettative non deluse. La bravura di questi danz’attori era in primo piano. Diciamo che nella visione di questo spettacolo ho scelto, magari molto inconsapevolmente, di lasciarmi trasportare più dall’atmosfera fatta di note, movimenti e sensazioni, che dalla mera narrazione, fatta di amori, passioni, tradimenti. Lasciarsi coinvolgere è stato facile, anzi facilissimo, merito sia della stretta vicinanza fisica alla scena (persino i sospiri erano percettibili..), sia della colonna sonora che porta la firma di Paolo Limiti, che per lo spettacolo ha scelto 18 tra le sue canzoni più conosciute, come quella che ha dato il nome allo spettacolo.

Bisognerebbe poi aprire una parentesi sulla scelta della strada del crowdfounding cioè un finanziamento dal basso che permette agli utenti che credono in un progetto di contribuire con donazioni per la realizzazione dello spettacolo in cambio di bonus o accesso allo spettacolo stesso. Le opinioni a riguardo sono le più disparate: c’è che lo trova un ottimo metodo anticrisi chi invece crede che così facendo si riduce l’arte a solo fattore economico. Beh personalmente credo che il fine giustifichi i mezzi.

Insomma finchè si riesce a dare voce all’arte e a far si che questa non cada nel silenzio, non si deve far altro che ringraziare chi ci aiuta ad arginare con la creatività la malattia dell’apatia e dell’omologazione in cui cercano di cacciarci.
Racconto in danza di Anna Rita Larghi

Colonna Sonora di Paolo Limiti

Compagnia Montaggio parallelo

La Voce Del Silenzio – Official Trailer

L’HOMME QUI MARCHE – Farid Ounchiouene / Fiodor Dostoïevski

 

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Ispirato alla celebre scultura di GiacomettiL’homme qui marche diventa il titolo della nuova creazione di Farid Ounchiouene, qui coreografo-danzatore-attore.

Farid riunisce tre danzatori (Ezio Schiavulli, Nikola Krizkova, Eddy Cadiche), un musicista (Olivier Samouillan), indossa i panni del personaggio centrale e con una perfetta miscela di testo, musica e movimento crea e da forma alla figura di un essere umano solo, alienato, malato…

l’incarnazione della condizione umana che riflette la difficoltà di entrare in relazione con gli altri, noi stessi.

Il ritmo sulla scena è incalzante, mantenuto vivo dalle parole e dal movimento ; i percorsi dei corpi in scena fanno eco al protagonista, ne sottolineano i sentimenti, il suo stato d’essere intrinseco, il suo turbamento.

Una danza fisica che diventa a volte lotta, a volte sostegno, a volte contatto.

A volte grido di rabbia… o di aiuto.

Corpi pieni che creano volumi, forme, ritmo in un continuum in movimento.

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E’ così enorme e potente l’energia che possediamo, questo animale che abita il nostro corpo è fatto per muoversi, per danzare, per creare…l’essere umano non è creato per la distruzione.

  …… dalla nostra corrispondente parigina Susanna

ROBOT! – di Blanca Li.Uomo e macchina saranno intercambiabili un giorno?

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Sarà che anch ’io come tanti di voi trascorro la maggior parte delle mie giornate davanti ad uno schermo, tra pc, iphone e ipad, certo è che oggi nessuno di noi può sottrarsi a quelle riflessioni che hanno portato la coreografa Blanca Li  all’ ideazione e creazione del suo spettacolo, dal titolo Robot!

Gennaio 2011. In questa data Blanca Li incontra Maywa Denki, un artista contemporaneo giapponese che si diverte a creare “prodotti” (così ama definire le sue creazioni)  che prendono spunto dalla vita quotidiana, ma che hanno comune 3 fattori: low cost , high tech  e nonsense!

Poco dopo Blanca Li conosce NAO, il robot umanoide.

I suoi pensieri si fanno sempre più articolati. Il suo processo creativo prende forma.

“ Where are the borders between ‘us’ and ‘them’ ? Can the most sophisticated machines stand in for the Man-Nature relationship ? Will the robots be capable of integrating the idea of creation one day ? What kind of society will arise from it? The machines are impacting our daily routines more and more. What will happen when thinking machines understand data, concepts, and behaviour too complex for humans to grasp? If the robots get humanised by shape and communication skills, shall we humans become robotised hybrids or androids ? Can a machine, even an evolved one, replace relationships to the living ? Will our rebotic alter egos express fellings some day ? As robots are looking more and more like men, will men be looking like robots, hybrids, androids ?”

Tanti interrogativi che danno vita a Robot! una performance in cui 8 danzatori con i loro movimenti interagiscono, si incontrano,si scontrano, con gli strani devices musicali di Maywa Denki e i piccoli NAO.

Il risultato? Un’ incantevole poesia al limite dell’assurdo!

THE BLIND DATE – Mei-hong Lin al Teatro Manzoni

E poi dicono che la danza contemporanea non è fatta per far ridere! È vero, tante volte porta più alla riflessione e meno alla risata, ma quando avviene che phatos e ironia si incontrano, beh io credo che indipendentemente da tutto il resto non può che generare uno spettacolo degno di nota. Ed è questo che è successo al Teatro Manzoni, dove all’interno della rassegna ‘Il Movimento’ è andato in scena The Blind Date, un lavoro della coreografa Mei-hong Lin, allieva prediletta di Pina Bausch. Ma torniamo indietro a quella sera di fine gennaio a Milano. Arriviamo a teatro, sempre meglio se con poche aspettative, entriamo in sala ed ecco che  il corteggiamento tra i sessi ha subito inizio. Tra le poltrone rosse in velluto  i danzatori si sono già calati nelle loro parti..c’è chi si dispera, chi si innamora, chi si diverte..il tutto giù dal palco! E questa ricerca dell’amore prosegue fino alla fine della messa in scena.

Certo, sceneggiatura un po’ scontata e finale ancora di più, ma quando il palco è calcato da così tanti talenti a cui finalmente anche i teatri italiani hanno iniziato ad aprire le porte come si fa a non apprezzare?????

Darmstadt State Theatre Dance Company

Choreographer: Mei Hong Lin

Music: Astor Piazolla, James Brown, Rolling Stones 

MINNI E MOLLY VITA DA URAGANI – Teatro No’hma

uraganoAl teatro No’hma prima che lo spettacolo abbia inizio ci si ambienta in una bella atmosfera. E’ bello vedere una platea così varia e curiosa, e scrutare ogni piccolo angolo di questo luogo. Forse un po’ troppo sconosciuto. Non avrei mai pensato….. andare a teatro e imparare come e perchè prende vita un uragano. Lo spettacolo nasce da una musica, quella de “I Voli al Vento” che sono parte integrante della storia. Non due attori, ma due uragani sarcastici, dall’ironia pungente. Non delle semplici danzatrici, ma delle forze della natura…..perchè se fossimo natura come sarebbero i nostri movimenti? cosa direbbero i nostri corpi?

Abbiamo chiesto a una delle tre danzatrici, Susanna, la nostra corrispondente parigina, se si sente di avere qualcosa in comune con un uragano. Susanna risponde “la forza innata”. L’energia di un uragano è quella che ha la forza di spazzare via tutto, a volte è quella di portare a distruzioni anche molto gravi. Ma a volte l’uragano non porta a nessuna irreparabile conseguenza….. a volte potrebbe essere solo un la possibilità di voltare pagina. E quello che resta usciti dal teatro è…. potremmo fare qualcosa per evitare le conseguenze disastrose di un uragano?

Ma uscite da teatro,  Susanna risponde così alle domande curiose di mooveo.

  •  Susi, cosa hai messo nella “valigia” dello spettacolo?

Ho messo in valigia la voglia di danzare che da un pò di tempo voleva uscire e farsi un giretto…o forse più di uno.  In più porto con me, gli incontri sempre meravigliosi che si fanno grazie a questo mestiere, incontrare artisti con cui confrontarsi e condividere i propri mondi che seppur differenti hanno molto in comune.”

  • Perchè Parigi, manca qualcosa all’Italia?

Parigi perchè me ne sono innamorata da quando ci ho messo piede per la prima volta e mi sono detta: è qui che voglio studiare. Perchè è una città che mi da molti stimoli creativi, ti ci perdi è vero ma poi ti ritrovi. All’Italia manca fondamentalmente la vita, qualcosa che muove.”

  • E nel tuo futuro cosa vedi?

E’ una bella domanda, tosta. Fino a poco tempo fa avrei dato delle risposte che ora ho un po’ perso, o meglio, che si stanno trasformando, staremo a vedere. Il movimento è, appunto, trasformazione.”

Grazie al Teatro No’Hma che ci ha regalato  stimoli creativi. Grazie a Susanna per la sua disponibilità.

 Uno spettacolo tratto dalla rassegna «L’uomo, la natura e il progresso»

Parigi. Passerella in danza.

Lavoro in una redazione, scrivo di moda. Non potevo quindi essere indifferente di fronte a questa sfilata-performance. Loro sono Viktor & Rolf, eclettici stilisti olandesi che si distinguono nel mondo del fashion per la loro capacità di far sognare attraverso le loro creazioni. Innovative, magiche, talvolta surreali, ma sempre e comunque geniali. Ho avuto il piacere di conoscerli ed intervistarli un paio di anni fa in Sardegna, da allora li seguo con maggiore attenzione. E continuano a stupirmi. Lo hanno fatto anche questa volta. Siamo a Parigi in occasione  delle sfilate di Haute Couture ed ecco che Viktor&Rolf portano in passerella una collezione “in punta”. Sale il sipario ed entra in scena il corpo di ballo del Dutch National Ballet. Moda e danza, perchè no?

 

“We wanted the show to be en pointe – literally – because we wanted something very elevated and poetic and because couture is the most elevated form of fashion.”

 Viktor Horsting