The Adjustment Bureau – Dance Scene

Una tranquilla domenica pomeriggio. Io leggo un libro e il mio ragazzo guarda un film. Si intitola I Guardiani del Destino, di George Nolfi con Matt Damon. Cha palla, penso, e continuo con il mio libro. Finchè non capisco la trama: un giovane e ambizioso uomo politico di nome David Norris (Matt Damon),  incontra una giovane ballerina di danza contemporanea di nome Elise Sellas (Emily Blunt) – una donna più unica che rara. Non appena inizia a rendersi conto di essersi innamorato di lei, Norris scopre che un gruppo di uomini misteriosi sta cospirando per tenerli separati e fare andare tutto secondo… “i piani“.

Insomma, ho capito bene? In un film che non sia di stampo documentaristico o decisamente settoriale, si parla di danza contemporanea? Addirittura la sceneggiatura regala più e più momenti di confronto su questo tema? Anzi, il protagonista cambia il suo destino pur di non fermare la carriera della bella Elise? Da non credere! Niente scarpette con la punta (che conservo con orgoglio nel cassetto della mia camera), niente effetti speciali hip hop (altro mio amore..per cui sono decisamente poco portata) e niente sensualissimi passi di salsa e bachata (che allietano le mie serate tra donne)??

Beh, chiudo il libro, e mi godo il film.

E così vissero felici e contenti. Io, Ale e i protagonisti del film.

Andrea Nanni – “La danza contemporanea? non ci si capisce niente!”

Mooveo decide di dedicare questo post al pensiero di Andrea Nanni, pubblicato su ADAC toscana il primo ottobre 2010. Nanni argomenta la frase che spesso si sente pronunciare dopo aver assistito a uno spettacolo di danza contemporanea: “La danza contemporanea? Non ci si capisce niente”.  Il pubblico vorrebbe capire ogni dettaglio, vuole portarsi a casa qualcosa, vuole avere in mano un significato, dice Nanni. E se un balletto non ha nulla di preciso e concreto da consegnare a chi osserva, il pubblico resta smarrito. Io aggiungo che la bellezza di un corpo che danza è la ricerca di mille modi di comunicare e la ricerca di significati infiniti. Una perdita di concretezza.

Potrebbe davvero bastare l’emozione? Andrea Nanni conclude così:

“Ma possiamo contare su qualche parametro, qualche indicatore a cui fare riferimento quando ci inoltriamo nei territori in cui la danza contemporanea ci invita ad avventurarci? Il primo indicatore è l’emozione. Emozionare viene da e-moveo, che significa “spostare da”. L’emozione ci coglie dunque quando veniamo spostati dalle nostre certezza, quando ci rendiamo disponibili a correre dei rischi. Compito del mediatore culturale dovrebbe essere quello di aiutare il pubblico a rendersi permeabile all’emozione, ad avventurarsi in una zona in cui pulsa qualcosa che sfugge alla logica (e quindi spesso alle parole) ma che ci appartiene e ci rende più umani. A capire che l’arte – tutta l’arte, in ogni sua manifestazione- è tale proprio perché non può essere ridotta a un sistema di significati.”

Non mi resta che suggerirvi la lettura delle preziose testimonianze citate da Nanni nel suo articolo.

“Ogni scena si delinea come un insieme di significati che si completano e si contraddicono. Nessun elemento è interpretabile in modo isolato e univoco, anche le affermazioni apparentemente inequivocabili vengono accompagnate dalla sfumatura del dubbio.”

Pina Bausch

 “Mi piacerebbe entrare in teatro senza sapere nulla e uscirne sapendo ancora meno. Occorre desiderare l’interpretazione errata come una forma di salvezza da noi stessi e da tutti quelli che ci circondano. L’architettura della coreografia è diventata una prigione. Bisogna disfarsi dell’interpretazione”.

William Forsythe

THE BLIND DATE – Mei-hong Lin al Teatro Manzoni

E poi dicono che la danza contemporanea non è fatta per far ridere! È vero, tante volte porta più alla riflessione e meno alla risata, ma quando avviene che phatos e ironia si incontrano, beh io credo che indipendentemente da tutto il resto non può che generare uno spettacolo degno di nota. Ed è questo che è successo al Teatro Manzoni, dove all’interno della rassegna ‘Il Movimento’ è andato in scena The Blind Date, un lavoro della coreografa Mei-hong Lin, allieva prediletta di Pina Bausch. Ma torniamo indietro a quella sera di fine gennaio a Milano. Arriviamo a teatro, sempre meglio se con poche aspettative, entriamo in sala ed ecco che  il corteggiamento tra i sessi ha subito inizio. Tra le poltrone rosse in velluto  i danzatori si sono già calati nelle loro parti..c’è chi si dispera, chi si innamora, chi si diverte..il tutto giù dal palco! E questa ricerca dell’amore prosegue fino alla fine della messa in scena.

Certo, sceneggiatura un po’ scontata e finale ancora di più, ma quando il palco è calcato da così tanti talenti a cui finalmente anche i teatri italiani hanno iniziato ad aprire le porte come si fa a non apprezzare?????

Darmstadt State Theatre Dance Company

Choreographer: Mei Hong Lin

Music: Astor Piazolla, James Brown, Rolling Stones 

The Dancer. Un danzatore, un amico.

A short video performed by Cristian Cucco thanks to  Matteo Bittante.

Cristian, raccontaci un po’ come è nata l’idea di questo video?

“Tutto nasce da alcuni frammenti estratti da delle riprese fatte x un ragazzo che sta creando uno spettacolo…tutto quello che vedi é frutto di un’ improvvisazione..mi bastava semplicemente seguire il flusso del mio movimento. Ogni gesto, dal più timido al più esplicito, parte da un input,uno stimolo che nasce e si sviluppa in qualcosa di dinamico e continua fino al suo esaurimento. Questi stimoli possono avere origine sia dall’interno di noi che da agenti esterni come la cornice nella quale ci troviamo in quel preciso istante .Ed è a quel punto che sono entrato in relazione con l’oggetto, non l’ho ignorato, ma l’ho utilizzato sia in modo descrittivo che astratto.” Cristian.

CRISTIAN CUCCO Pugliese, si trasferisce in Inghilterra per studiare danza successivamente continua la sua formazione a Milano presso L’Accademia Susanna Beltrami dove si diploma a pieni voti nel 2010. Già dal 2010 fa parte della Giovane Compagnia Pier Lombardo Danza  partecipando alle produzioni: Kore e Psiche Biometrie per un corpo a Pezzi.  Successivamente nel 2011 entra a far parte della compagnia Susanna Beltrami, trovandosi accanto all’ Etoile Luciana Savignano nello spettacolo Ukiyo-e. Solista nell’ultima creazione di Susanna Beltrami ” Le Vent Noir”. Nel 2011 partecipa alle creazioni coreografiche di Matteo Bittante come ballerino solista.