Festival Pillole. Buono come il pane!

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Pandanz si difinisce un’associazione più che culturale, nata nel 2012 e assolutamente da sostenere!

Pandanz, martedì scorso organizza una serata speciale, all’Institut français di Milano, per la presentazione della seconda edizione del Festival Pillole, somministrazioni di danza d’autore, che si terrà a Milano e dintorni nel corso di EXPO 2015.

Mooveo c’era!

“Un festival buono come il pane perché c’è bisogno dell’arte come del pane”. Questa la chiave della promozione del festival. Come non essere d’accordo?

Nel chiostro del Palazzo delle Stelline, quattro magnifici danzatori con il loro corpo disegnano movimenti, iterazioni e interazioni. Una prima parte di performance dove la danza viene accompagnata dai respiri, dal rumore dei passi, dall’atmosfera che creano quattro corpi in relazione con lo spazio. Una musica reale e concreta. Un bell’assaggio di quello che ci si aspetta di vedere al Festival Pillole.

Direttrice artistica del Festival è Virginia Spallarossa.

Mooveo ha la fortuna di conoscere da vicino il lavoro di Virginia e la frase che racchiude il suo lavoro per noi è “stare nel corpo”.

Se stai nel corpo, lo ascolti, non lo costringi a chiudersi in forme precostituite ed imposte ma fai in modo che sia il corpo stesso a trovare le sue, il movimento che ne scaturisce è organicità, qualità allo stato puro. Quello che abbiamo visto.
E’ il tuo movimento, la tua danza. Ed è unica.

Il training di Virginia mira all’ascolto, all’attenzione, alla verità del corpo; chiarezza, sperimentazione e ricerca sono i punti chiave della sua attività pedagogica da cui non può che scaturire il piacere di chi studia e danza e allo stesso tempo di chi guida.

Un percorso rivolto e adatto non solo a danzatori ma a corpi umani, puri corpi in movimento.

Nella seconda parte della performance protagonista non è solo la danza. La capacità dei grandi artisti sta nel coinvolgere più linguaggi senza far si che uno prevarichi troppo sull’altro. Ed è proprio quando il video, la fotografia, la musica si mettono con umiltà a servizio del corpo che il risultato non può che portare a un godimento totale degli occhi e del cuore. E a noi è successo proprio questo. Un piccolo assaggio con uno tra i bellissimi scatti di Gilles Toutevoix.

Per il festival la decisione è quella di finanziarsi con il crowfunding, tutti possiamo partecipare alla realizzazione di questa iniziativa…direttamente qui!

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Mooveo ringrazia!

TRATTATO DELLA LONTANANZA – Cie Zerogrammi

Trattato Della Lontananza“.

Era in scena al Pim Off, il teatro e la danza di ricerca a Milano e me lo sono persa.Un’occasione mancata per vivere una performance e riflettere sul concetto di aggregazione e alienazione. 3 danzatori, ovvero 3 individui come noi che vivono sullo stesso suolo, respirano la stessa aria e interagiscono con le cose e il mondo, ma qual é il confine che li separa gli uni dagli altri? Quante volte succede che ti ritrovi a stretto contatto con una persona, ma allo stesso tempo ti senti così lontana da lei? Quanto il gesto, la parola, il movimento può colmare questa lontananza? Il coreografo Emanuele Sciannamea attraverso i suoi danzatori racconta le sfaccettature della distanza: morale, fisica, naturale, comportamentale, etica etc. É un’amara verità: la solitudine è una grande piaga di questo secolo, e non intendo la capacità di stare da soli ascoltando se stessi, i propri pensieri e bisogni, quello che condanno é l’alienazione a cui ci spinge questo mondo e che noi tendiamo ad assecondare. Le relazioni arricchiscono.sempre. Caro Italo, purtroppo il tuo pensiero vale oggi come allora…

“A Cloe, grande città, le persone che passano per le vie non si conoscono. Al vedersi immaginano mille cose l’uno dell’altro, gli incontri che potrebbero avvenire tra loro, le conversazioni, le sorprese, le carezze, i morsi. Ma nessuno saluta nessuno”.
Cloe assomiglia a tutte le città in cui viviamo. Città dove la prossimità e la vicinanza forzata sono condizione quotidiana. Ma la magia dell’incontro e della conoscenza dell’altro da sé, quante volte davvero la sperimentiamo?
Trattato della lontananza, un saggio di Antonio Prete
regia e coreografia Emanuele Sciannamea