Mooveo is back!!

Potrei esordire con un “Piena crisi da rientro? Ci pensa Mooveo!” oppure “Ore e ore sdraiati sotto il sole e adesso già con le gambe sotto la scrivania e sguardo fisso sul pc? Forse è il caso di tornare a movere!!“.

Ma non lo faccio, insomma, è vero che ci mancheranno il sole e gli spritz on the beach, ma è altrettanto vero che possiamo tornare a far vivere il nostro corpo di emozioni, di quelle vere, che solo chi ha la nostra stessa passione può capire fino in fondo. E’ tempo di tornare a muoverci! E noi cercheremo di farlo..dando voce ai nostri respiri, ai nostri gesti e di quelli di chi come noi non vogliono stare fermi. Perchè si sa, chi si ferma è spacciato!!!

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Photographer Alex Premoli

Festival Pillole. Buono come il pane!

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Pandanz si difinisce un’associazione più che culturale, nata nel 2012 e assolutamente da sostenere!

Pandanz, martedì scorso organizza una serata speciale, all’Institut français di Milano, per la presentazione della seconda edizione del Festival Pillole, somministrazioni di danza d’autore, che si terrà a Milano e dintorni nel corso di EXPO 2015.

Mooveo c’era!

“Un festival buono come il pane perché c’è bisogno dell’arte come del pane”. Questa la chiave della promozione del festival. Come non essere d’accordo?

Nel chiostro del Palazzo delle Stelline, quattro magnifici danzatori con il loro corpo disegnano movimenti, iterazioni e interazioni. Una prima parte di performance dove la danza viene accompagnata dai respiri, dal rumore dei passi, dall’atmosfera che creano quattro corpi in relazione con lo spazio. Una musica reale e concreta. Un bell’assaggio di quello che ci si aspetta di vedere al Festival Pillole.

Direttrice artistica del Festival è Virginia Spallarossa.

Mooveo ha la fortuna di conoscere da vicino il lavoro di Virginia e la frase che racchiude il suo lavoro per noi è “stare nel corpo”.

Se stai nel corpo, lo ascolti, non lo costringi a chiudersi in forme precostituite ed imposte ma fai in modo che sia il corpo stesso a trovare le sue, il movimento che ne scaturisce è organicità, qualità allo stato puro. Quello che abbiamo visto.
E’ il tuo movimento, la tua danza. Ed è unica.

Il training di Virginia mira all’ascolto, all’attenzione, alla verità del corpo; chiarezza, sperimentazione e ricerca sono i punti chiave della sua attività pedagogica da cui non può che scaturire il piacere di chi studia e danza e allo stesso tempo di chi guida.

Un percorso rivolto e adatto non solo a danzatori ma a corpi umani, puri corpi in movimento.

Nella seconda parte della performance protagonista non è solo la danza. La capacità dei grandi artisti sta nel coinvolgere più linguaggi senza far si che uno prevarichi troppo sull’altro. Ed è proprio quando il video, la fotografia, la musica si mettono con umiltà a servizio del corpo che il risultato non può che portare a un godimento totale degli occhi e del cuore. E a noi è successo proprio questo. Un piccolo assaggio con uno tra i bellissimi scatti di Gilles Toutevoix.

Per il festival la decisione è quella di finanziarsi con il crowfunding, tutti possiamo partecipare alla realizzazione di questa iniziativa…direttamente qui!

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Mooveo ringrazia!

LA VOCE DEL SILENZIO – Montaggio Parallelo

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La Voce del Silenzio. Finalmente, alla sesta replica, c’ero. Nello spazio (ormai a me molto famigliare) “The Alternative Location“, in via Boncompagni a Milano, seduta su un cuscino, curiosa di vedere che ne sarebbe stato delle storie iniziate dalla compagnia Montaggio Parallelo nello show precedente “The House“. Ma non solo. Curiosa anche di leggere un nuovo capitolo della danza di Anna Rita Larghi, che ho imparato a conoscere più da vicino negli ultimi mesi.

Aspettative non deluse. La bravura di questi danz’attori era in primo piano. Diciamo che nella visione di questo spettacolo ho scelto, magari molto inconsapevolmente, di lasciarmi trasportare più dall’atmosfera fatta di note, movimenti e sensazioni, che dalla mera narrazione, fatta di amori, passioni, tradimenti. Lasciarsi coinvolgere è stato facile, anzi facilissimo, merito sia della stretta vicinanza fisica alla scena (persino i sospiri erano percettibili..), sia della colonna sonora che porta la firma di Paolo Limiti, che per lo spettacolo ha scelto 18 tra le sue canzoni più conosciute, come quella che ha dato il nome allo spettacolo.

Bisognerebbe poi aprire una parentesi sulla scelta della strada del crowdfounding cioè un finanziamento dal basso che permette agli utenti che credono in un progetto di contribuire con donazioni per la realizzazione dello spettacolo in cambio di bonus o accesso allo spettacolo stesso. Le opinioni a riguardo sono le più disparate: c’è che lo trova un ottimo metodo anticrisi chi invece crede che così facendo si riduce l’arte a solo fattore economico. Beh personalmente credo che il fine giustifichi i mezzi.

Insomma finchè si riesce a dare voce all’arte e a far si che questa non cada nel silenzio, non si deve far altro che ringraziare chi ci aiuta ad arginare con la creatività la malattia dell’apatia e dell’omologazione in cui cercano di cacciarci.
Racconto in danza di Anna Rita Larghi

Colonna Sonora di Paolo Limiti

Compagnia Montaggio parallelo

La Voce Del Silenzio – Official Trailer

L’HOMME QUI MARCHE – Farid Ounchiouene / Fiodor Dostoïevski

 

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Ispirato alla celebre scultura di GiacomettiL’homme qui marche diventa il titolo della nuova creazione di Farid Ounchiouene, qui coreografo-danzatore-attore.

Farid riunisce tre danzatori (Ezio Schiavulli, Nikola Krizkova, Eddy Cadiche), un musicista (Olivier Samouillan), indossa i panni del personaggio centrale e con una perfetta miscela di testo, musica e movimento crea e da forma alla figura di un essere umano solo, alienato, malato…

l’incarnazione della condizione umana che riflette la difficoltà di entrare in relazione con gli altri, noi stessi.

Il ritmo sulla scena è incalzante, mantenuto vivo dalle parole e dal movimento ; i percorsi dei corpi in scena fanno eco al protagonista, ne sottolineano i sentimenti, il suo stato d’essere intrinseco, il suo turbamento.

Una danza fisica che diventa a volte lotta, a volte sostegno, a volte contatto.

A volte grido di rabbia… o di aiuto.

Corpi pieni che creano volumi, forme, ritmo in un continuum in movimento.

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E’ così enorme e potente l’energia che possediamo, questo animale che abita il nostro corpo è fatto per muoversi, per danzare, per creare…l’essere umano non è creato per la distruzione.

  …… dalla nostra corrispondente parigina Susanna

MINNI E MOLLY VITA DA URAGANI – Teatro No’hma

uraganoAl teatro No’hma prima che lo spettacolo abbia inizio ci si ambienta in una bella atmosfera. E’ bello vedere una platea così varia e curiosa, e scrutare ogni piccolo angolo di questo luogo. Forse un po’ troppo sconosciuto. Non avrei mai pensato….. andare a teatro e imparare come e perchè prende vita un uragano. Lo spettacolo nasce da una musica, quella de “I Voli al Vento” che sono parte integrante della storia. Non due attori, ma due uragani sarcastici, dall’ironia pungente. Non delle semplici danzatrici, ma delle forze della natura…..perchè se fossimo natura come sarebbero i nostri movimenti? cosa direbbero i nostri corpi?

Abbiamo chiesto a una delle tre danzatrici, Susanna, la nostra corrispondente parigina, se si sente di avere qualcosa in comune con un uragano. Susanna risponde “la forza innata”. L’energia di un uragano è quella che ha la forza di spazzare via tutto, a volte è quella di portare a distruzioni anche molto gravi. Ma a volte l’uragano non porta a nessuna irreparabile conseguenza….. a volte potrebbe essere solo un la possibilità di voltare pagina. E quello che resta usciti dal teatro è…. potremmo fare qualcosa per evitare le conseguenze disastrose di un uragano?

Ma uscite da teatro,  Susanna risponde così alle domande curiose di mooveo.

  •  Susi, cosa hai messo nella “valigia” dello spettacolo?

Ho messo in valigia la voglia di danzare che da un pò di tempo voleva uscire e farsi un giretto…o forse più di uno.  In più porto con me, gli incontri sempre meravigliosi che si fanno grazie a questo mestiere, incontrare artisti con cui confrontarsi e condividere i propri mondi che seppur differenti hanno molto in comune.”

  • Perchè Parigi, manca qualcosa all’Italia?

Parigi perchè me ne sono innamorata da quando ci ho messo piede per la prima volta e mi sono detta: è qui che voglio studiare. Perchè è una città che mi da molti stimoli creativi, ti ci perdi è vero ma poi ti ritrovi. All’Italia manca fondamentalmente la vita, qualcosa che muove.”

  • E nel tuo futuro cosa vedi?

E’ una bella domanda, tosta. Fino a poco tempo fa avrei dato delle risposte che ora ho un po’ perso, o meglio, che si stanno trasformando, staremo a vedere. Il movimento è, appunto, trasformazione.”

Grazie al Teatro No’Hma che ci ha regalato  stimoli creativi. Grazie a Susanna per la sua disponibilità.

 Uno spettacolo tratto dalla rassegna «L’uomo, la natura e il progresso»

That’s my Job – No Parking Company

that's my job

Solo la volontà può cambiare la realtà”. Questo il messaggio che sta dietro ogni passo, ogni parola, ogni battuta messa in scena nello spettacolo di denuncia sociale. THAT’S MY JOB. Protagonista della serata il LAVORO, affrontato con ironia, sarcasmo e tanto talento. Nello spazio MIL, una vera e propria “fabbrica museo”, lo spettatore è accompagnato in un percorso tanto didascalico quanto emozionale: nel foyer si è accolti dall’installazione  dell’artista Syd Minus, opera prima sperimentale alla Biennale di Venezia, dal titolo whorework. Suona una sirena. Si cambia scena. Eccoci coinvolti in una classica giornata in fabbrica tra lavoratori in tuta blu e capoccia in giacca e cravatta. Tensioni, urla, rabbia nei confronti di un sistema che condanna la meritocrazia e valorizza la precarietà, sfociano nello spettacolo vero e proprio in cui attori, danzatori, comici e persino due operai della “Breda” creano con i loro linguaggi storie da raccontare e interpretare. Quello che lascia la serata allo Spazio MIL sono un pizzico (anche qualcosa in più di un pizzico) di speranza e coraggio. La speranza trasmessa dai loro corpi, dai loro sguardi, dalle loro voci, dalle loro e dalle nostre risate. Speranza perché si può, perchè si vuole. Coraggio perché oltre alla passione, tanta acclamata, quello è il loro lavoro. Era palese.

È attuale anzi quotidiano, ritrovi elementi con cui hai a che fare tutti i giorni.

C’era tutto. Geniale. C’era la Musica e chi era a fianco a noi aveva il piedino a ritmo che non si fermava, c’era la danza, ed erano anche i nostri corpi a viverla, c’era la riflessione e gli sguardi tra il pubblico ne erano testimoni…..c’era il lato comico, risate e sorrisi li hanno sottolineati……poi c’era altro, perché c’è sempre qualcosa in più che si può vedere e percepire….ma lo lasciamo a voi. Il nostro altro è un corpo che si esprime, se parla, se ride, se danza, se fa musica, se ti guida, se fa parte di un gruppo, se c’è sostegno, se trova sostegno…..grazie no parking company.

CUERPO – Pepe Hevia Danza

CUERPO – PEPE HEVIA DANZA

Solo una frase:

“dovremmo prendere il coraggio dalle cose che ci sostengono.  Il muro? una guida per spingersi verso una nuova conoscenza….. anche di se stessi”

Video Danza della compagnia Pepe Hevia Danza

Coreografia Pepe Hevia

Realizzazione Silvano Preziosi Pepe Hevia

Interprete Cristina Beltrán

Direttore della fotografia Angel Goday

Produzione Sonia Fernandez.