Mooveo is back!!

Potrei esordire con un “Piena crisi da rientro? Ci pensa Mooveo!” oppure “Ore e ore sdraiati sotto il sole e adesso già con le gambe sotto la scrivania e sguardo fisso sul pc? Forse è il caso di tornare a movere!!“.

Ma non lo faccio, insomma, è vero che ci mancheranno il sole e gli spritz on the beach, ma è altrettanto vero che possiamo tornare a far vivere il nostro corpo di emozioni, di quelle vere, che solo chi ha la nostra stessa passione può capire fino in fondo. E’ tempo di tornare a muoverci! E noi cercheremo di farlo..dando voce ai nostri respiri, ai nostri gesti e di quelli di chi come noi non vogliono stare fermi. Perchè si sa, chi si ferma è spacciato!!!

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Photographer Alex Premoli

Mouvement °ConcRete° Performance – Spazio Luce Residenze Artistiche

Si sa, quando ci si trova a parlare di qualcosa a cui ci si sente particolarmente affezionati è sempre più difficile essere oggettivi. Ma questa volta è diverso, e non perchè Mooveo era di scena, ma perchè la performance Mouvement °ConcRete° a cui ho assistito venerdì 4 luglio presso lo Spazio Luce è davvero un progetto ammirevole, una ventata di novità (dal tocco parigino) nella, purtroppo esigua, sperimentazione coreutica italiana.

Movimento, oggetti e spazio da elementi comuni a completa astrazione. Questo il tema egregiamente sviluppato dalla mente creativa di Susanna Cova, che, con quel giusto equilibrio tra purezza dei movimenti e ricercatezza registica, ha regalato a noi spettatori una performance mai scontata, tanto ironica quanto creativamente colta. Si perchè non importa quale sia l’oggetto con cui ogni giorno ci relazioniamo, ciò che ci rende speciali è la capacità di intravedere in esso altre possibilità. E affinchè ciò sia possibile bisogna guardare, annusare, toccare, studiare, capire..in una parola: conoscere! Solo così una semplice scatola di cartone si può trasformare in un nido protettivo o nel mezzo che può portare all’incontro di due persone.

Oggetti e persone. Non vs persone. E tra quelle in scena il mio orgoglio è tutto verso colei che ho avuto l’onore di vedere artisticamente crescere. Con l’augurio che la ricerca che ti muove possa cambiare, prendere altre strade, sfumature e percorsi..senza però fermarsi mai, perchè faresti del male non solo a te stessa, ma al mondo che ha bisogno della tua arte. Brava Paola Belloni.

Festival Pillole. Buono come il pane!

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Pandanz si difinisce un’associazione più che culturale, nata nel 2012 e assolutamente da sostenere!

Pandanz, martedì scorso organizza una serata speciale, all’Institut français di Milano, per la presentazione della seconda edizione del Festival Pillole, somministrazioni di danza d’autore, che si terrà a Milano e dintorni nel corso di EXPO 2015.

Mooveo c’era!

“Un festival buono come il pane perché c’è bisogno dell’arte come del pane”. Questa la chiave della promozione del festival. Come non essere d’accordo?

Nel chiostro del Palazzo delle Stelline, quattro magnifici danzatori con il loro corpo disegnano movimenti, iterazioni e interazioni. Una prima parte di performance dove la danza viene accompagnata dai respiri, dal rumore dei passi, dall’atmosfera che creano quattro corpi in relazione con lo spazio. Una musica reale e concreta. Un bell’assaggio di quello che ci si aspetta di vedere al Festival Pillole.

Direttrice artistica del Festival è Virginia Spallarossa.

Mooveo ha la fortuna di conoscere da vicino il lavoro di Virginia e la frase che racchiude il suo lavoro per noi è “stare nel corpo”.

Se stai nel corpo, lo ascolti, non lo costringi a chiudersi in forme precostituite ed imposte ma fai in modo che sia il corpo stesso a trovare le sue, il movimento che ne scaturisce è organicità, qualità allo stato puro. Quello che abbiamo visto.
E’ il tuo movimento, la tua danza. Ed è unica.

Il training di Virginia mira all’ascolto, all’attenzione, alla verità del corpo; chiarezza, sperimentazione e ricerca sono i punti chiave della sua attività pedagogica da cui non può che scaturire il piacere di chi studia e danza e allo stesso tempo di chi guida.

Un percorso rivolto e adatto non solo a danzatori ma a corpi umani, puri corpi in movimento.

Nella seconda parte della performance protagonista non è solo la danza. La capacità dei grandi artisti sta nel coinvolgere più linguaggi senza far si che uno prevarichi troppo sull’altro. Ed è proprio quando il video, la fotografia, la musica si mettono con umiltà a servizio del corpo che il risultato non può che portare a un godimento totale degli occhi e del cuore. E a noi è successo proprio questo. Un piccolo assaggio con uno tra i bellissimi scatti di Gilles Toutevoix.

Per il festival la decisione è quella di finanziarsi con il crowfunding, tutti possiamo partecipare alla realizzazione di questa iniziativa…direttamente qui!

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Mooveo ringrazia!

LE QUATTRO STAGIONI – Spellbound Contemporary Ballet

 

In scena dal 5 al 7 maggio al Teatro Manzoni di Milano all’interno della rassegna, davvero degna di nota “Il Movimento”.
Un’interessante rivisitazione in chiave contemporary dell’omonimo capolavoro di Vivaldi, frutto del coreografo Mauro Astolfi.
Purtroppo Mooveo non era seduto in platea..ma abbiamo fame di opinioni, impressioni e spunti di chi l’ha visto con i propri occhi!
Ecco un assaggio di cosa ci siamo persi..sigh sigh

Watch the trailer “Le Quattro Stagioni” – Spellbound Contemporary Ballet 

WIM VANDEKEYBUS – Booty Looting

wim« Saccheggiare un bottino », un pò come rubare ciò che è già stato rubato, è questo il binario su cui corre « Booty looting », creazione che Wim Vandekeybus crea alla Biennale di Venezia nel 2012 e che il Théâtre de la Ville ospita qui a Parigi.

« l’arte crea la sua propria mitologia creando a partire da qualcosa che esiste o è esistito per renderlo ogni volta qualcosa di diverso e credibile » afferma Wim e Booty Looting non è altro che la ricostruzione interattiva della vita di Birgit Walter, attrice tedesca, femme fatale e madre funesta.

Quattro performer-danzatori, corpi animali guidati da una potenza e un’energia incomparabili sbranano letteralmente la scena, guidati da Jerry Killick che con umorismo senza pari ci guida alla ri-scoperta di Birgit Walter, co-capitano di questa superba banda in scena. Ma ciò che rende spettacolare questa rivisitazione è uno shooting in diretta e una musica rock suonata dal vivo dal chitarrista Elko Blijweert mentre il fotografo Danny Willems si mescola ai performers e immortala le loro espressioni immediatamente proiettate sul grande schermo alle loro spalle.

« Non è solo ammirare il risultato, qui è entrare e assisterne alla fabbricazione » (W.V.)così non c’è più scampo, siamo costretti a vedere con i nostri propri occhi, messa in atto sulla scena, questa incessante ‘caccia all’icona perfetta’.

Chissà mai che una presa di coscienza così ironica e brutale allo stesso tempo non sia il binomio giusto per risvegliare la vera natura di ognuno di noi.
…. dalla nostra corrispondente parigina Susanna

LA VOCE DEL SILENZIO – Montaggio Parallelo

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La Voce del Silenzio. Finalmente, alla sesta replica, c’ero. Nello spazio (ormai a me molto famigliare) “The Alternative Location“, in via Boncompagni a Milano, seduta su un cuscino, curiosa di vedere che ne sarebbe stato delle storie iniziate dalla compagnia Montaggio Parallelo nello show precedente “The House“. Ma non solo. Curiosa anche di leggere un nuovo capitolo della danza di Anna Rita Larghi, che ho imparato a conoscere più da vicino negli ultimi mesi.

Aspettative non deluse. La bravura di questi danz’attori era in primo piano. Diciamo che nella visione di questo spettacolo ho scelto, magari molto inconsapevolmente, di lasciarmi trasportare più dall’atmosfera fatta di note, movimenti e sensazioni, che dalla mera narrazione, fatta di amori, passioni, tradimenti. Lasciarsi coinvolgere è stato facile, anzi facilissimo, merito sia della stretta vicinanza fisica alla scena (persino i sospiri erano percettibili..), sia della colonna sonora che porta la firma di Paolo Limiti, che per lo spettacolo ha scelto 18 tra le sue canzoni più conosciute, come quella che ha dato il nome allo spettacolo.

Bisognerebbe poi aprire una parentesi sulla scelta della strada del crowdfounding cioè un finanziamento dal basso che permette agli utenti che credono in un progetto di contribuire con donazioni per la realizzazione dello spettacolo in cambio di bonus o accesso allo spettacolo stesso. Le opinioni a riguardo sono le più disparate: c’è che lo trova un ottimo metodo anticrisi chi invece crede che così facendo si riduce l’arte a solo fattore economico. Beh personalmente credo che il fine giustifichi i mezzi.

Insomma finchè si riesce a dare voce all’arte e a far si che questa non cada nel silenzio, non si deve far altro che ringraziare chi ci aiuta ad arginare con la creatività la malattia dell’apatia e dell’omologazione in cui cercano di cacciarci.
Racconto in danza di Anna Rita Larghi

Colonna Sonora di Paolo Limiti

Compagnia Montaggio parallelo

La Voce Del Silenzio – Official Trailer

Acqua in movimento- Gustav Klimt -1898

Acqua in movimento Gustav Klimt 1898

Un esempio di Secessione – Viennese -, quella tanto sbandierata nella sua arte. Una tensione posata, delicata. Gustav Klimt, amante della geometria tanto quanto della fluidità, sapeva bene come rendere i corpi in movimento attraverso la sua pittura. Per noi di mooveo questo artista, conosciuto forse solo per le sue opere maggiori, è stata una rivelazione. Acqua in movimento, ha avuto il merito di s-muover-ci qualcosa, per la libertà che esprime, per l’inconsistenza e la grazia di queste ondine. Pennellate delicate ed energiche che noi, nella danza, dobbiamo trasformare in gesti, delicati e pieni di vita. Grazie Gustav.

KLIMT. Alle origini di un mito.

Palazzo Reale 12 marzo – 13 luglio 2014

Voto: 8!

Mine All Mine – Danza, moda e interattività!

Mine All MineAssolutamente da provare!!!!

MINE, infatti, è uno splendido video motion-touch interattivo diretto dal duo Tell No One, conosciuti anche come Luke White e Remi Weekes, nel quale danzano 5 ballerini con degli svolazzanti vestiti firmati.

Potrebbe sembrare solo questo,e forse basterebbe anche per come è ben curato, ma c’è dell’altro, il meglio.

 

Mine, infatti, è un motion-touch interattivo nel quale anche lo spettatore è coinvolto nel video.

Infatti, durante l’esecuzione, ognuno può cliccare con il proprio mouse o touch-pad sugli abiti che man mano vengono indossati il video li salverà in un piccolo esagono grigio in basso a destra, sul quale potrete cliccare e avere descrizione e stilista di essi.

Nel video, infatti, compaiono capi di Louis Vuitton, Kenzo, La Perla, Maison Martin Margiela e Bottega Veneta.

Una contaminazione tra diverse arti…proprio come piace a noi!!

Cliccate qui…enjoy!! Click here to see the video!! MINE ALL MINE

COREOGRAFIA

Anne Teresa De Keersmaeker

Paolo Mangiola

A troupe of contemporary dancers from London’s Sadler’s Wells Theater engage in an elegant game of chase in Mine, a film by director duo Tell No One AKA Luke White and Remi Weekes.

The filmmakers have created an interactive, motion-touch short where half a dozen underwear-clad performers are styled in shoppable pieces from labels including Louis Vuitton, Kenzo, La Perla, Maison Martin Margiela and Bottega Veneta. “I thought they should be dressed in clothing capable of expressing emotion,” explains stylist Agata Belcen. ““The film doesn’t straightforwardly distinguish between male and female roles, and so it was important in the styling that the clothing could also be understood in masculine and feminine terms.”

Influenced by the naturalistic approach of Anne Teresa De Keersmaeker, Tell No One enlisted Italian choreographer Paolo Mangiola to translate the frenzied desire of online gratification into an impassioned routine which features Madonna and Florence and the Machine collaborator Amber Doyle alongside dancer-turned-model Louis McMiller. “Luke and Remi’s film feels magical but still of this world,” adds Belcen. “It was important for the styling to support this mix of reality and oddity.”

L’HOMME QUI MARCHE – Farid Ounchiouene / Fiodor Dostoïevski

 

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Ispirato alla celebre scultura di GiacomettiL’homme qui marche diventa il titolo della nuova creazione di Farid Ounchiouene, qui coreografo-danzatore-attore.

Farid riunisce tre danzatori (Ezio Schiavulli, Nikola Krizkova, Eddy Cadiche), un musicista (Olivier Samouillan), indossa i panni del personaggio centrale e con una perfetta miscela di testo, musica e movimento crea e da forma alla figura di un essere umano solo, alienato, malato…

l’incarnazione della condizione umana che riflette la difficoltà di entrare in relazione con gli altri, noi stessi.

Il ritmo sulla scena è incalzante, mantenuto vivo dalle parole e dal movimento ; i percorsi dei corpi in scena fanno eco al protagonista, ne sottolineano i sentimenti, il suo stato d’essere intrinseco, il suo turbamento.

Una danza fisica che diventa a volte lotta, a volte sostegno, a volte contatto.

A volte grido di rabbia… o di aiuto.

Corpi pieni che creano volumi, forme, ritmo in un continuum in movimento.

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E’ così enorme e potente l’energia che possediamo, questo animale che abita il nostro corpo è fatto per muoversi, per danzare, per creare…l’essere umano non è creato per la distruzione.

  …… dalla nostra corrispondente parigina Susanna

The Adjustment Bureau – Dance Scene

Una tranquilla domenica pomeriggio. Io leggo un libro e il mio ragazzo guarda un film. Si intitola I Guardiani del Destino, di George Nolfi con Matt Damon. Cha palla, penso, e continuo con il mio libro. Finchè non capisco la trama: un giovane e ambizioso uomo politico di nome David Norris (Matt Damon),  incontra una giovane ballerina di danza contemporanea di nome Elise Sellas (Emily Blunt) – una donna più unica che rara. Non appena inizia a rendersi conto di essersi innamorato di lei, Norris scopre che un gruppo di uomini misteriosi sta cospirando per tenerli separati e fare andare tutto secondo… “i piani“.

Insomma, ho capito bene? In un film che non sia di stampo documentaristico o decisamente settoriale, si parla di danza contemporanea? Addirittura la sceneggiatura regala più e più momenti di confronto su questo tema? Anzi, il protagonista cambia il suo destino pur di non fermare la carriera della bella Elise? Da non credere! Niente scarpette con la punta (che conservo con orgoglio nel cassetto della mia camera), niente effetti speciali hip hop (altro mio amore..per cui sono decisamente poco portata) e niente sensualissimi passi di salsa e bachata (che allietano le mie serate tra donne)??

Beh, chiudo il libro, e mi godo il film.

E così vissero felici e contenti. Io, Ale e i protagonisti del film.